sabato 24 novembre 2012

I Watson e Emma Watson di Joan Aiken - Recensione

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11 commenti:

  1. Io l'ho comprato lunedì questo libro ^^ e sarà una delle mie prossime letture!!! :)

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    1. Ho visto i tuoi acquisti recenti ;-)...
      (bella l'edizione di R&S, è quella della collana di Confidenze, vero?)
      Cara LadyD, sono curiosa di sapere che ne pensi perciò non mancherò di venire a leggere le tue impressioni. A presto!

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  2. Ciao Silvia,
    anch'io ho il volume in stand-by. Ora sto leggendo quel piccolo goiellino che è "A dance with Jane Austen": perfettamente strutturato e godibile anche per chi non ha una conoscenza universitaria dell'inglese (quale sono io in possesso di un'umile apprendimento scolastico, ma non demordo!)Sinceramente spero di nopn rimanere troppo delusa da questo libro... ti saprò dire.
    Grazie come sempre.
    Anna

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  3. Sono molto curiosa di leggere la versione italiana di "lost in austen" (il book game) tanto che l'ho chiesto al mio babbo natale come regalo... ne varrà la pena ?
    Help !
    Anna

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    1. Mia carissima Anna68, nel salotto delle Lizzies ne abbiamo già parlato:
      http://oldfriendsnewfancies.blogspot.it/2012/11/anteprima-lost-in-austen-di-emma.html
      e presto gli dedicherò un breve tè delle cinque anche qui.
      Ma soprattutto, lo leggeremo insieme appena arriva perciò non mancheremo di parlarne diffusamente. Io sono curiosissima!

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  4. Ho sfogliato il libro circa una settimana fa in libreria e immediatamente l'ho rimesso nello scaffale. Non riesco a credere che a distanza di anni un'altra autrice, anche bravissima, possa finire un romanzo incompiuto: la mente è totalmente diversa. Può essere un capolavoro ma non ci credo...è più forte di me. Sinceramente sono del parere che è preferibile avere un lavoro non finito: l'opera incompiuta ha sempre un valore inestimabile.
    Innassia

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    1. Carissima @Innassia, sono pienamente d'accordo. Un lavoro incompiuto ha una sua compiutezza proprio per il semplice fatto che l'autore, per i motivi più diversi, non lo ha completato. E qualunque tentativo di dargli una "fine" è un sovrappiù, che può solo essere una condivisione di una delle infinite ipotesi su ciò che potrebbe essere.
      Ho fatto un discorso assai contorto... ma in definitiva, il mio augurio è che prima di dedicarsi ai "comletamenti" (che sono davvero solo una curiosità nella curiosità, come dimostra questo Emma Watson), le case editrici italiane si rivolgano ad altre opere che farebbero la felicità dei lettori italiani.
      A presto e grazie!

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  5. Ho comprato il il libro quest'estate per leggerlo sotto l'ombrellone. Mi sono goduta i primi capitoli scritti dalla nostra cara JA, rimanendo spiazzata per la drastica virata (dilinguggio, tono e ambientazione) che il libro assume a partire dal primo capitolo scritto da Ms Aiken. Per una svista, un giorno, ho buttato il libro nella spazzatura assieme ai quotidiani mentre lasciavo la spiaggia. L'ho visssuto come un segno del destino! :-) ML

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    1. Decisamente, un lapsus freudiano eloquente!

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    2. In effetti, la continuazione è decisamente diversa, proprio come dici tu, a cominciare dallo stile narrativo. E' proprio solo una curiosità, che non apporta nulla di nuovo all'originale e che mi fa desiderare maggiore attenzione verso altri testi di argomento austeniano che, a mio avviso, sarebbero più meritevoli e interessanti.

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  6. Cara Silvia l'analisi che hai fatto del libro è come al tuo solito puntuale e azzeccata; andandolo a rileggere in questi giorni ho riassaporato quell'amarezza di chi, appena volta la prima pagina del seguito di Joan Aiken realizza di star leggendo tutta un'altra cosa.La curiosità mi ha spinto a procurarmelo appena uscito e la disperata ricerca di qualsiasi cosa riguardi Jane Austen.
    Molte volte mi ero divertita a immaginare come sarebbe stato sviluppato da Lei, come lo avrebbe continuato a scrivere Lei. Ma inutile dire che sono rimasta delusa. Al prossimo tè.

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