lunedì 6 dicembre 2010

La mia droga si chiama Jane Austen

Il tavolino su cui scriveva Jane (Chawton)
Sul mio comodino, è sempre pronto all'uso il volume che raccoglie tutti i romanzi completi di Jane Austen (ed. BUR) - come una personale copertina di Linus per l'anima, da leggere nelle lunghe notti di tempesta cerebrale, riscaldate da una fumante, consolatoria  tazza di tè.
E un'intera sezione della nostra libreria è occupata da libri, audiolibri, DVD, etc. che hanno un qualche riferimento alla scrittrice o alla sua opera (il cosiddetto "altarino austeniano") - tutti ovviamente letti, guardati, ascoltati, insomma usati innumerevoli volte.
Ho quasi paura ad avventurarmi in un viaggio alla scoperta dei luoghi della vita della cara zia Jane perché so già che sarei colta da un attacco persistente di mania compulsiva e tornerei a casa con gli oggetti più disparati a tema austeniano.

Già in libreria (online oppure off line, non importa), devo compiere un certo sforzo per dominarmi. Mi picco di essere molto democratica e di non escludere a priori le opere concepite "intorno a Jane  Austen", anche se applico sempre un minimo di selezione preventiva. Ma la verità è che sono facile vittima del bieco marketing editoriale o cinematografico che non perde occasione per sfruttare la sua inesauribile vena aurea.

Così, se ho scartato a priori certe evidenti nullità come Orgasmo e Pregiudizio, non ho esitato ad avventurarmi nella lettura di deludentissimi prodezze librarie come Orgoglio e Pregiudizio e Zombi o Mr Dacry, vampyre.
Tuttavia, rifiutando tutto a priori, non avrei mai avuto il piacere di incontrare la trilogia su Mr Darcy di Pamela Aidan né le indagini di Jane scritte da Stephanie Barron. Nè avrei visto la miniserie della BBC Lost in Austen, o l'ennesimo Orgoglio e Pregiudizio, quell di Joe Wright del 2005.
In breve, la mia austen-mania è multiforme ed in continua evoluzione.

E poiché scrivere ha da sempre su di me un potere catartico e riflessivo, ho deciso di usare questo blog come quaderno dei pensierini in cui riversare in libertà tutte le elucubrazioni intorno alla materia austeniana, senza escludere incursioni in territori diversi ma affini, come le sorelle Bronte, Elizabeth Gaskell, Virginia Woolf - in breve, la letteratura al femminile (dove una donna può essere libera di esprimere la propria sensibility senza perdere un grammo del proprio sense).

Vi ringrazio fin d'ora se avrete la pazienza di leggermi e di condividere con me la vostra dipendenza, sorseggiando insieme un'inebriante tazza di tè.
Sylvia-66

23 commenti:

  1. Beh, io mi sento più "bronteana", che "austeniana", ma questo non è il motivo di non leggerti, cara Sylvia.
    P.S. anche a me piace molto S. Barron, ne ho letto i primi quattro libri usciti in Italia, e sto addocchiando l'ultimo pubblicato recentemente; mentre non posso proprio dire che mi ha entusiasta tanto Bebris (ho letto solo il terzo della serie: L'enigma del M. park), e provo ancora qualche ostio per leggere qualche libro di Aidan....

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  2. ma quant'è bella quell'indicazione sulla casa di zia Jane! ^__^
    Ciao Silvia, buon inizio settimana

    PS: anche su di me la scrittura ha un potere catartico.
    Bacini e bacetti ^_^

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  3. io più che austeniana sono pride and prejudiceiana! ho letto il libro e ho visto il film di joe wright e è da che è cominciata la mia passione! grazie al cielo al test risulto lizzy!

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  4. Benvenuta @Elizabeth! ...ecco un'altra Lizzie (ma siamo davvero tante, come avrai già notato) con cui condividere questa salutare ossessione!

    Mi fa sempre piacere constatare che i film possono trascinare a tal punto da spingere a conoscerne l'origine. Anch'io ho conosciuto Zia Jane a partire da P&P, al quale sono approdata dopo aver visto quello strampalato ma pur bellissimo film del 1940 (ah, Lawrence Olivier...!).
    Ci rivediamo presto, dunque, ai nostri tè delle cinque!

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  5. Perfettamente d'accordo su Stephanie Barron e su Psmela Aidan: i loro libri sono quanto di meglio si possa trovare nell'ambito della narrativa ispirata a Jane Austen! Alla bronteana zia mame, mi sento di consigliare, se non li ha già letti, due ottimi romanzi ispirati a "Jane Eyre": "Il grande mare dei Sargassi", di J. Rhys (prequel che narra la storia di Bertha Mason dal punto di vista di quest'ultima) e "La bambinaia francese" di B.Pitzorno. Buona lettura a tutte!

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    1. Ottimi consigli, @Anonimo!
      Un prequel di lusso, quello di Jean Rhys, che ricordo molto bene per quanto lo abbia letto molto tempo fa.
      Mi manca l'opera di Bianca Pitzorno ma confesso che è già sul mio scaffale di attesa e prima o poi cadrà sotto i miei occhi avidi.
      Grazie per il tuo commento e torna a trovarci presto!

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  6. amo jane austen dai tempi delle superiori:ho letto tutte le opere e visto le relative trasposizioni cinematografiche. lancio un'idea: qual'è la scena che fra tutte vi è rimasta più in mente? io adoro l'immagine della mano di darcy che si rattrappisce quando prende lizzy e la "scorta" sulla carrozza dopo il ballo. e cosa pensate di anne che viene sollevata come una piuma sulla carrozza dopo una lunga passeggiata?

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    1. ..dunque, quanti chilometri di commento ho a disposizione?.. Sono così tante le mie scene preferite, in lungo e in largo nella vasta (ma quanto è vasta!) produzione cinematografica e televisiva austeniana, che fatico a dirne solo qualcuna. Di certo, includo quelle che hai indicato, @paolù.
      E chiunque desideri citare la/le propria/e, è benvenuto/a!

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  7. jane austen è mia madre ne sono convinta....deve esserci qualche collegamento per sentirla vicino a me la sento e la seguo ogni giorno della mia vita...non avendo mai avuto una madre presente...mi sono concentrata sopratutto nella letteratura inglese ed un giorno ho incontrato questa fantastica donna di nome jane che mi ha illustrato e aperto il mondo con ogni pagina delle sue opere ed è sicuramente la persona più importante nella mia vita...tutto quello che fuori non esiste lo trovo nella dolce razionalità di jane austen che si scontra con il romanticiso che ogni personaggio ha pregiudizioso o orgoglioso...

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    1. Davvero, credo che la portata dell'opera di Jane Austen, il suo valore e la sua forza, non sia ancora del tutto compresa e che sia sempre travisata. Per chi come noi la sente (mi piace l'uso di questo verbo, credo sia perfetto per esprimere la nostra percezione!), in un modo che non esito a definire olistico, per tutti i benefici che ci regala in ogni momento della nostra vita, è importante continuare a invitare "gli altri" a conoscerla. Diciamo che, forti della nostra benefica dipendenza, cerchiamo di essere contagiosi: in fondo, cerchiamo di aiutare gli altri a sentirsi meglio!
      A dire il vero, però, anche leggendo esperienze come la tua, lo stupore di fronte alla potenza della sua magia si rinnova sempre. E non posso fare altro che ringraziare Jane, insieme a te, per questo.

      Benvenuta ai nostri tè, mr.daaaarcy, e non esitare a lasciare traccia dei tuoi pensieri austeniani ogni volta che vorrai!

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  8. Io non riesco a capire come una scrittrice così mediocre possa piacere tanto...anzi, sì forse la spiegazione è proprio questa:piace per la sua piatta,sentimentalmente infantile, blandamente sdrammatizzante, e anglo-umoristica trattazione della vita. Certo i gusti sono vari, ma il buon gusto no.

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  9. Questi interventi dell'anonimo detrattore di Jane Austen (presumo che sia sempre la stessa persoina) sono molto divertenti; fanno pensare al famoso brano di Mark Twain in cui si dicono peste e corna della nostra; solo che il brano inizia così: "Whenever I take up 'Pride and Prejudice' or 'Sense and Sensibility,' I feel like...", con un "Whenever" molto sospetto.

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  10. Buongiorno signore,
    Mi presento, non sono ne giovane ne vecchio, ho una moglie, quattro gatti, la professione di consulente di informatica e la passione per i buoni libri, la buona musica ed i film. Niente di particolare, solo che nel 2003 giusto di questi tempi, da un cliente mi fu suggerito di leggere P&P; ovviamente conoscevo Zia Jane, ma non mi ero mai interessato alle sue opere, e quindi per me era solo Jane Austen scrittrice inglese degli inizi dell’800. Mal me ne incolse dall’accettare il consiglio, mi ci volle poco per innamorarmi di Elizabeth, cosa che credo succeda a tutti i lettori maschi, e da lì passare a conoscere tutte le persone che popolano le opere austeniane.
    P&P fu per lungo tempo il mio libro da viaggio, mi ricordo di aver passato una dozzina di ore aspettando di ‘far dogana’ tra la Lettonia e la Russia, astraendomi dalla burocrazia esteuropea tra Longbourn e Rosings. Ora grazie al Kindle posso portare tutto con me, anche in lingua originale.
    Dopo quasi dieci anni le opere di Zia Jane sono diventate una sorta di strumento per l’analisi dei comportamenti delle persone… C’è il figlio di una nostra amica che ci preoccupa… Temiamo ne venga fuori un Willoughby…
    Ormai non riesco più a pensare ai personaggi come personaggi, sono persone: Elizabeth Bennet è nata dopo marzo del 1791 e domani mi ricorderò di fare gli auguri ad Anne Elliot… 9 Agosto del 1787, mi raccomando anche voi, il compleanno di Anne!
    Adesso c’è il progetto di un viaggio ai luoghi austeniani, idealmente per il bicentenario di P&P, ma considerando il ‘Typical British Weather’ forse sarà meglio pensarci per le vacanze estive, a mia moglie non garba più di tanto ‘prendere l’acqua’ sei o sette volte nella stessa giornata.
    Grazie per l’ospitalità ed a rileggerci.

    Mauro

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    1. Benvenuto, Mauro, anche da me, umile ma convinta padrona di casa di questa sala da tè austeniana.
      Ti ringrazio per averci raccontato il tuo primo incontro con Zia Jane e l'effetto a lungo termine e inesauribile che il frequentarla continua ad avere sulla tua vita. Long Live Jane Austen!

      (sì, come consiglia Giuseppe qui sotto, l'estate è un ottimo periodo per visitare i luoghi di Jane: il suo cottage di Chawton è al suo meglio, il giardino è rigoglioso e il sole che pure di tanto in tanto si fa vedere riesce ad esaltare l'energia che aleggia palpabilissima tra quelle pareti!)

      Torna quando vuoi ai nostri tè!

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  11. Ciao, Mauro, benvenuto in questo luogo frequentato per lo più da signore. Il luogo comune di JA scrittrice per donne è duro a morire. Le tue parole sui personaggi austeniani che diventano persone mi ha fatto pensare a una lettera che la contessa di Morley scrisse a JA in occasione dell'uscita di "Emma", dove, appunto, si parla dei suoi personaggi come se fossero persone reali:

    "Stavo aspettando con estrema impazienza di essere presentata a Emma, e vi sono infinitamente grata per esservi gentilmente ricordata di me, il che mi ha procurato il piacere di fare la sua conoscenza qualche giorno prima di quanto avrei fatto altrimenti - Sono già diventata intima della famiglia Woodhouse, e sento che non mi divertiranno e non mi interesseranno meno dei Bennet, dei Bertram, dei Norris e di tutti i loro ammirabili predecessori - Non potrei far loro un elogio migliore -"

    Quanto al viaggio austeniano, direi che la scelta dell'estate sia la cosa migliore, non tanto per la pioggia (in Inghilterra ogni momento è buono per piovere), quanto per le giornate lunghe, che ti permettono di girare fino a sera inoltrata. Una passeggiata in quell'orario nella stradina che collega St. Nicholas con il luogo in cui era la canonica di Steventon è molto suggestiva, e ogni volta che ci sono stato non ho incontrato quasi mai nessuno.

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  12. Grazie di cuore ai due gentiluomini che hanno lasciato qui un inaspettato e per questo ancora più gradito scambio su Jane Austen attraverso il loro sguardo maschile, a conferma di quanto l'Austen-dipendenza sia perfettamente universale.

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  13. Ciao a tutti e complimenti alla Creatrice di questo sito che è proprio un gioiellino!l'ho trovato per caso cercando Chawton nel web e anche se mi ci vorrà ancora del tempo per scoprirlo tutto, ho intanto gioito nel vedere condivise la mia passione per J.A. e emozioni, pensieri, opinioni formulati sui Suoi romanzi.

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    1. Grazie, Romina, e soprattutto benvenuta in questa sala da tè dedicata a Jane Austen!
      Come avrai notato passeggiando nella blogosfera, la cara Zia è molto più ammirata e raccontata di quanto si possa pensare. Prenditi tutto il tempo che vuoi per gustare i nostri tè delle cinque del passato. Ti aspetto ai prossimi!

      NB: Per Chawton, posso consigliarti di fare un giro nei post dedicati a questa dimora http://www.unteconjaneausten.com/search/label/Chawton

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  14. Cara Silvia,
    complimenti per aver creato questo splendido spazio che ci accomuna tutti nella passione per Jane! sono molto felice di farne parte anche io ora.

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    1. Grazie, Elinor, e benvenuta! E' sempre un grande piacere incontrare altri Austen-dipendenti e condividere pensieri ed emozioni su ciò che il suo microcosmo non smette mai di ispirarci. Torna ai tè delle cinque ogni volta che vorrai e non mancare ai festeggiamenti per i bicentenari che ci aspettano (il prossimo è per Orgoglio e Pregiudizio).

      (Estimatrice o persino emula della maggiore delle signorine Dashwood? Come darti torto, io stessa mi ci ritrovo pienamente ogni volta che leggo S&S!)

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  15. Grazie per questo bellissimo blog!!! Essenzialeeeeee

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    1. Benvenuta, Elisa, e grazie a te per essere passata di qui. Torna quando vuoi per un tè con altri sfegatati Janeite!

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