Zia Jane non ci ha mai descritto Darcy come un perfettino, per-niente-attraente e super-idolatrato in qualunque favola (escluso Shrek) Principe Azzurro (...dei miei stivali!)! :D Darcy è introverso di natura e a questo si sommano l'etichetta della Società Aristocratica e la giusta diffidenza verso gli avventori del suo titolo; per tutti questi motivi egli risulta inizialmente antipatico, freddo e troppo altezzoso, persino di fronte ad una donna intelligente ed osservatrice come Lizzie (che pecca di pregiudizio, appunto). La scoperta successiva e descritta da eventi e personaggi secondari del vero carattere di Darcy è il vero motivo scatenante dell'innamoramento di Lizzie (...come di noi tutte!), assieme all'indubitabile crescita del personaggio in questione. Un uomo senza difetti e perciò senza bisogno di migliorare non avrebbe acquistato lo stesso inimitabile fascino, l'uomo perfetto non sarebbe piaciuto a Zia Jane, come, d'altronde, a nessuna di noi, non è forse così? :D
Jane Austen, più di ogni altro scrittore mai apparso sulla Terra, conosceva le persone e i loro caratteri, il suo modo di osservare con attenzione la realtà e di venirne a capo ha fatto sì che i suoi eroi siano REALI (Darcy come Wentworth, Brandon o Knightley) e non le idealizzazioni dei Pincipi Azzurri delle favole che poco o nulla hanno a che fare con il mondo reale. Quindi un eroe austeniano, con i suoi pregi e difetti, è possibile rintracciarlo nella realtà, perché sua è l'imperfezione umana, mentre un principe di favola è solo un'illusione impossibile da trovare... ed è un obiettivo inquietante: perché la perfezione non è di questo mondo... ed è giusto così!
Meno male che Jane ci ha donato i suoi eroi magnificamente imperfetti!
Buonasera Sylvia....io ancora non riesco a decifrare veramente i suoi pensieri. Trovo che il Darcy della versione del 2005 sia più espressivo...ma questo è un mio parere..un abbraccio, *Maristella*.
Credo di essermi "innamorata" di Darcy nel momento stesso in cui ha fatto la sua prima apparizione accanto al ben più loquace Bingley. Proprio questa sua riservatezza e quel suo modo di fare un po' antipatico, in netto contrasto con gli altri protagonisti del romanzo ha fatto scattare il colpo di fulmine! E poi ha ragione Claire, questi principi azzurri tutti uguali e un po' zerbini hanno stancato! :-) Nella mia mente sognatrice l'uomo perfetto è un misto tra Darcy e Cosimo de "Il barone rampante"...
Ebbene sì, cara @Anonima, credo che il segreto del suo fascino sia proprio il fatto che è decisamente imperfetto, umanissimo, eppure dimostra di saper usare il cervello per... imparare dagli errori e cambiare pur restando fedele a se stesso... (dico sempre che non a caso è stato inventato da una donna!).
Zia Jane non ci ha mai descritto Darcy come un perfettino, per-niente-attraente e super-idolatrato in qualunque favola (escluso Shrek) Principe Azzurro (...dei miei stivali!)! :D
RispondiEliminaDarcy è introverso di natura e a questo si sommano l'etichetta della Società Aristocratica e la giusta diffidenza verso gli avventori del suo titolo; per tutti questi motivi egli risulta inizialmente antipatico, freddo e troppo altezzoso, persino di fronte ad una donna intelligente ed osservatrice come Lizzie (che pecca di pregiudizio, appunto). La scoperta successiva e descritta da eventi e personaggi secondari del vero carattere di Darcy è il vero motivo scatenante dell'innamoramento di Lizzie (...come di noi tutte!), assieme all'indubitabile crescita del personaggio in questione. Un uomo senza difetti e perciò senza bisogno di migliorare non avrebbe acquistato lo stesso inimitabile fascino, l'uomo perfetto non sarebbe piaciuto a Zia Jane, come, d'altronde, a nessuna di noi, non è forse così? :D
Scusa se ho scritto senza rileggere...!
RispondiEliminaTi rubo queste due ultime immagini per il mio blog, posso? :D
Baci
Mia carissima Claire, puoi fare tutto ciò che vuoi! La condivisione non ammette condizioni! ;-)
RispondiElimina(grazie per il commento!)
Jane Austen, più di ogni altro scrittore mai apparso sulla Terra, conosceva le persone e i loro caratteri, il suo modo di osservare con attenzione la realtà e di venirne a capo ha fatto sì che i suoi eroi siano REALI (Darcy come Wentworth, Brandon o Knightley) e non le idealizzazioni dei Pincipi Azzurri delle favole che poco o nulla hanno a che fare con il mondo reale. Quindi un eroe austeniano, con i suoi pregi e difetti, è possibile rintracciarlo nella realtà, perché sua è l'imperfezione umana, mentre un principe di favola è solo un'illusione impossibile da trovare... ed è un obiettivo inquietante: perché la perfezione non è di questo mondo... ed è giusto così!
RispondiEliminaMeno male che Jane ci ha donato i suoi eroi magnificamente imperfetti!
;-)
E propio perchè è così, riservato,altezzoso, a volte antipatico,
RispondiEliminaschivo, silenzioso quasi un duro
che ci piace tanto!!!
A presto
SUSY
Ciao, scopro adesso questo blog e non posso fare a meno di farti i miei complimenti! Adoro i blog come il tuo, come potrei non seguirti? ^_^
RispondiEliminaBuonasera Sylvia....io ancora non riesco a decifrare veramente i suoi pensieri. Trovo che il Darcy della versione del 2005 sia più espressivo...ma questo è un mio parere..un abbraccio, *Maristella*.
RispondiEliminaCredo di essermi "innamorata" di Darcy nel momento stesso in cui ha fatto la sua prima apparizione accanto al ben più loquace Bingley. Proprio questa sua riservatezza e quel suo modo di fare un po' antipatico, in netto contrasto con gli altri protagonisti del romanzo ha fatto scattare il colpo di fulmine!
RispondiEliminaE poi ha ragione Claire, questi principi azzurri tutti uguali e un po' zerbini hanno stancato! :-)
Nella mia mente sognatrice l'uomo perfetto è un misto tra Darcy e Cosimo de "Il barone rampante"...
@Nicky: ottima miscela!
RispondiEliminaGrazie ^_^
RispondiEliminaIl nostro signor darcy... forse sono così innamorata di lui proprio per le sue imperfezioni... l'orgoglio, quel pizzico di presunzione...
RispondiEliminaEbbene sì, cara @Anonima, credo che il segreto del suo fascino sia proprio il fatto che è decisamente imperfetto, umanissimo, eppure dimostra di saper usare il cervello per... imparare dagli errori e cambiare pur restando fedele a se stesso... (dico sempre che non a caso è stato inventato da una donna!).
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