domenica 14 settembre 2014

Chi ben comincia è dentro all'opera.
Breve riflessione sul primo capitolo del primo romanzo pubblicato.

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7 commenti:

  1. Amo gli incipit austeniani: incuriosiscono talmente tanto da far desiderare di procedere immediatamente nella lettura....e di sapere come si concluderà la narrazione....

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    1. Carissima, ricordo ancora la risata fragorosa che mi strappò l'incipit dell'Abbazia alla prima lettura, e il ritmo baldanzoso con cui arrivai alla fine del primo capitolo. Di lì, ogni rilettura è stata un crescendo.

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  2. Attribuire tutto al suo pragmatismo o al suo buonsenso sarebbe svilirla ma certo possedeva notevoli capacità di sintesi e padronanza dei tempi e tecniche teatrali. La qualità più ammirevole è secondo me che il seguito non smentisce l'inizio!

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    1. Sì, una qualità ben collaudata in famiglia (Ah, come vorrei avere una macchina del tempo per andare alla canonica di Steventon ed assistere alle messe in scena della famiglia Austen!)
      Non a caso viene costantemente adattata per lo schermo, grande o piccolo, e per il teatro, anche musicale. Quando la leggo, spesso mi ritrovo a leggere ad alta voce, come trascinata dal ritmo della sua prosa. Credo che questo accada a chiunque la legga..

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  3. Ho letto e riletto i Romanzi di Jane Austen e pur conoscendo le trame benissimo ogni volta provo nuove sensazioni e un senso d'attesa come fossi alla prima lettura.
    Ora sto leggendo " La vita secondo Jane Austen : cosa ho imparato dai suoi romanzi sull'amore, l'amicizia e le cose davvero importanti di William Deresiewicz" e devo dire che mi ha fatto riconsiderare cosa c'è tra le righe della cara zia Jane. Non amo sempre le prefazioni dei romanzi che vogliono spiegare le motivazioni dell'autore, spesso la valutazione personale è fatta con poca cognizione di causa o poca conoscenza psicologica dell'autore, ma devo dire che William Deresiewicz mi ha sorpreso favorevolmente anche perché è una lettura piacevole.Mi piacerebbe conoscere il Vs parere.Grazie mille per il sito fantastico e perdonate il...romanzo. Margherita

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    1. Grazie, MargiPensy, per essere passata di qui e aver condiviso i tuoi pensieri con me e gli avventori di questa sala da tè austeniana!
      (grazie anche per il giudizio entusiasta sulla suddetta sala da tè :-) )
      Personalmente, ho molto apprezzato il libro di Deresiewicz, innanzitutto perché, con molto garbo e un acuto spirito di osservazione, conferma che Jane Austen non è "roba da donne", come troppo spesso si tende a pensare comunemente, e ognuno, senza distinzione, può trovare qualcosa di se stesso. È molto piacevole pensare che, da giovane studente, l'incontro con Jane Austen lo abbia colpito così profondamente da influire in modo diretto sulla sua vita - di certo ognuna/o di noi ci si riconosce.
      La prima lettura dei romanzi è sempre un'esperienza unica, eppure le riletture aggiungono sempre qualcosa di nuovo a ciò che già sappiamo. Anche questo è un aspetto che unisce tutti i Janeite, e che ci appassiona.
      Non esitare a passare di qui ogni volta che vorrai condividere i tuoi pensieri su Jane Austen. Grazie e buone letture! (quale sarà la prossima lettura austeniana?...)

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    2. P.S. come vedi, anche a me, quando commento, piace molto scrivere... romanzi! :-D

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